lunedì 4 giugno 2012

Parole in cucina – Ma il coppapasta non è un ring?



In molti mi avete chiesto di spiegarvi come si usa un coppapasta…
Ho deciso allora di scrivere questo post, tanto per fare una piccola panoramica di cosa sono e come si usano in cucina i vari tipi di stampi in metallo di ogni forma e dimensione (di cui ho ormai una discreta collezione). Nella foto sopra ne ho raggruppati solo alcuni, tanto perché abbiate degli esempi.

Cooking ring (o anche ring, per fare prima), coppapasta, anello, porzionatore… sono tutti nomi utilizzati per questi utensili, comodissimi in molte situazioni. Che vi dedichiate alla realizzazione di biscotti, alla decorazione di torte o alla preparazione di tartare e risotti, solo per fare qualche esempio, prima o poi li userete.

Descriviamoli un po’: sono in acciaio, hanno varie forme/diametri e sostanzialmente possono essere usati in modo intercambiabile.

I coppapasta e gli stampi per ritagliare presentano la caratteristica di avere il bordo inferiore più tagliente, in quanto non è risvoltato come quello superiore. Quando li si usa bisogna quindi fare attenzione che il bordo risvoltato sia rivolto verso l’alto, in modo da poter esercitare la necessaria pressione in tutta tranquillità, senza rischiare di ferirsi, soprattutto nel caso di impasti di una certa consistenza. Ne esistono anche con bordo in silicone colorato al posto del risvolto, per rendere ancor più confortevole l’utilizzo. Finora di questo tipo ne ho visti però solo di grandi (12 cm ca.), a forma di cuore, di coniglietto o altre figure. Una volta posizionati sull’impasto, bisogna premere i coppapasta e allo stesso tempo ruotarli leggermente avanti e indietro, in modo da facilitare il perfetto distacco della forma ritagliata dall’impasto che la circonda e avere un bordo netto, senza sbavature.

I ring (si chiamano così anche se sono quadrati, rettangolari o di altra forma) sono fondamentalmente di spessore maggiore, più solidi e, soprattutto, più alti (e solitamente anche più costosi). Non hanno il bordo risvoltato in quanto usati principalmente per impiattare, per “dare la forma”, e quindi sono meno taglienti. Sono però utilissimi anche nel caso in cui vogliate tagliare preparazioni di spessore alto per presentarle in modo particolare, come lasagne al forno o torte a più strati, impossibili da tagliare con dei coppapasta alti un paio di centimetri. L’importante è che si tratti di preparazioni relativamente morbide, altrimenti l’operazione non è possibile.

I ring che ho io sono alti 4,5 cm, ma ne ho visti anche alti 7 cm e più. E anche i diametri/le dimensioni variano molto, ce n’è per tutti i gusti e le esigenze. Ne esistono anche corredati di stantuffo, utile sia per livellare il contenuto, sia per facilitare l’operazione di sformatura. I ring vanno collocati sul piatto di portata, spesso in posizione decentrata, prevedendo prima la disposizione dei vari elementi che compongono il piatto, in modo da non dover effettuare spostamenti. Una volta inserita la preparazione all’interno, il contenuto va livellato con il dorso di un cucchiaio o di un cucchiaino. Va poi rimosso con fermezza e delicatezza l’anello. Tutta l’operazione deve essere fatta con una certa rapidità nel caso di preparazioni calde, per evitare che si raffreddino troppo.

Solitamente non è necessario ungere l’interno di coppapasta e ring con olio o burro. Io lo faccio, e in misura minima, solo quando uso coppapasta o stampini direttamente nella padella, per dare la forma in cottura a preparazioni a base di uova.

Anche i coppapasta e gli stampini possono essere usati per impiattare, purché si tratti di preparazioni di spessore ridotto.

Spero che queste informazioni vi siano utili. Se desiderate ulteriori spiegazioni, lasciate un commento o contattatemi come sempre all’indirizzo e-mail indicato nel mio profilo.


A presto!

Pinny Pat

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