Mini vacanza in Toscana. Tempo stupendo, luoghi fantastici.
Una scappata veloce alla terrazza del Belvedere a Firenze, visita alla basilica
di San Miniato al Monte e serata a Siena. Il mattino dopo partenza alla volta
di Colle Petroso, frazione di Radda in Chianti.
È la prima volta che visito questa zona e ne resto
abbagliata. Complice un cielo incredibilmente terso, i toni del verde, il
giallo delle ginestre, il rosso dei papaveri e i colori degli altri fiori
risaltano meravigliosamente, come amplificati.
Un piccolo angolo di paradiso, la Tenuta di Colle Petroso.
Mi è talmente piaciuto che ho deciso di dedicargli un post e non solo: con oggi
inauguro anche la pagina Viaggiando qua e là, dedicata ai luoghi di cui parlo sul blog. Ci
troverete di volta in volta i riferimenti e le informazioni utili nel caso in
cui vogliate sceglierli per un weekend o una vacanza.
Sarà lo spirito della blogger, che anima questo desiderio di
condividere? Certo è che, se scopro qualcosa di buono o di bello, mi piace
farlo sapere a quante più persone possibile (ma una volta, prima di Internet,
non lo chiamavamo “passaparola”?). E se poi qualcuno mi dice che si è trovato
bene, seguendo il mio consiglio, ne sono davvero felice.
Okay, okay… Lo so, questo è un blog di cucina! Torniamo alla
ricetta di questo post, ma concedetemi un’ultima divagazione: a Colle Petroso
siamo stati ospiti di amici che hanno scelto questo luogo bellissimo per
abitarvi e per la loro azienda agricola, che produce un fantastico Chianti
classico DOCG e un meraviglioso olio. In una casa del 1200, sapientemente restaurata senza snaturarla,
ci sono la loro abitazione ed un delizioso appartamentino con travi a vista che
affittano ai turisti e a quanti amino trascorrere del tempo in mezzo alla
natura e a questi paesaggi, con colline a perdita d’occhio. Qui non è
infrequente incontrare cinghiali, daini e altri animali (noi la sera abbiamo
visto un istrice passeggiare lungo la strada, con gli aculei maestosamente
eretti). Se ho destato la vostra curiosità, cliccate qui e leggete la
parte riguardante Colle Petroso. Anche qui accanto sulla sidebar trovate il video con una serie di foto.
La ricetta di oggi mi è stata data dalla nostra ospite, che
ci ha coccolato con questo ed altri piatti buonissimi. Io non sono solita
preparare il coniglio, ma il suo mi ha invogliato a cimentarmici. E ne è valsa
la pena… è stato un po’ come essere di nuovo lì!
Ingredienti per 4 persone:
800 g di coniglio a pezzi (io ho usato solo cosce)
500 g di passata di pomodoro
200 ml di vino bianco secco
20-25 olive nere
1 cucchiaio di pinoli
4 foglie di salvia
3 foglie di alloro
2 rametti di timo
1 rametto di rosmarino
1 spicchio d’aglio
¼ di dado di carne (16)
acqua fredda e acqua calda q.b.
aceto di vino rosso q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Procedimento:
Mettete a bagno il coniglio per 1 ora in una miscela di
acqua fredda e aceto di vino rosso in parti uguali. È sufficiente che il
liquido copra appena la carne.
Trascorso questo tempo, sciacquate il coniglio con acqua e
asciugatelo con carta da cucina.
Tritate salvia, aghi di rosmarino, foglioline di timo e
alloro; sbucciate e schiacciate (o tritate) lo spicchio d’aglio. Massaggiate il
coniglio con l’olio e il trito ottenuto; salatelo, pepatelo e lasciatelo a
marinare per 40-50 minuti.
Prendete una padella sufficientemente grande a contenere
comodamente il coniglio, scaldatela e
versatevi coniglio e marinata.
Fate rosolare il coniglio su tutti i lati a fuoco vivo.
Aggiungete olive nere e pinoli, poi sfumate con il vino bianco.
Quando il vino è evaporato, aggiungete la passata di
pomodoro e il ¼ di dado. Aggiungete anche un bicchiere ca. di acqua calda.
Mescolate bene, e non appena prende il bollore abbassate la
fiamma e fate cuocere coperto per ca. 40 minuti, fino a quando la carne si
staccherà facilmente dall’osso. Mescolate di tanto in tanto per evitare che il
coniglio si attacchi al fondo della padella e, se necessario, aggiungete ancora
un po’ d’acqua calda.
A cottura ultimata, spegnete il fuoco e lasciate riposare la
carne un paio di minuti prima di servirla.
Considerazioni su questa ricetta:
La ricetta non è difficile, e il
risultato è ottimo! Certo, devono piacervi olive nere e pinoli ma se fate parte
di quanti li amano, non rimarrete delusi: ci stanno davvero bene. Penso che
questa ricetta entrerà (anzi, è già entrata) a far parte delle mie ricette
preferite: mi mancava giusto una ricetta per cucinare il coniglio!
Un grazie ancora a Piera, che è stata così carina da regalarmi anche un vaso di pommarola toscana e del liquore all’alloro preparati da lei, nonché delle olive e dell’olio prodotti dall’azienda agricola di famiglia. E non posso certo dimenticare l’ottimo Chianti che producono e che ha accompagnato egregiamente questo piatto! Mi ha anche dato un altro paio di ricette, quindi penso sentirete ancora parlate di lei...
Spero che proviate questa
ricetta… e che vi piaccia almeno quanto piace a me!
Alla prossima!
Pinny Pat
che invidia, è una vita che voglio farmi un weekend enogastronomicoin toscana... ma il mio amour non è il compagno adatto per questo tipo di iniziative... uff!!!
RispondiEliminama prima o poi!!!
;)
Alla fine mi rendo conto che in Toscana ci sono stata parecchie volte... Soprattutto per lavoro (dieci anni di Fiera del marmo a Carrara), ultimamente due mini soggiorni a Siena e dintorni, o ancora due anni fa di ritorno dalla Sardegna. Ho sempre mangiato benissimo! Al momento, a parte il coniglio di cui sopra, qui sul blog c'è solo la zuppa con cavolo nero (http://pinucciacucina.blogspot.it/2012/03/tuscany-on-my-mind-la-mia-zuppa-alla.html), ma qualche altra ricetta (e qualche dritta su dove andare a mangiare) arriiva di sicurol
EliminaIncrocio le dita per la tua opera di convincimento... Vedrai che ci riesci!