mercoledì 22 agosto 2012

Still Life – Saluto ad un amico



Ultimo di tre fratelli, è stato con me per 20 anni.

Da tempo i suoi fratelli, come lui alti e slanciati, non ci sono più, così come i suoi 6 cugini, più piccoli e meno maestosi.

Arrivati con i punti di un supermercato, erano entrati in sordina a far parte della mia vita quando ancora studiavo e l’idea di avere una casa tutta mia era meno di un sogno.

Li ho conservati paziente, e quando il momento è finalmente arrivato li ho sistemati in bell’ordine sullo scaffale della mia cucina.

Rimasto solo già da molti anni, era la mia scelta preferita per bere di gusto una spremuta o quel frullato ipercalorico alla banana che mi concedo solo di quando in quando. Persino la Coca Cola era più buona, bevuta da lui.

Ieri notte, mentre lavavo i piatti, la stanchezza e la fretta gli sono state nefaste. Mi è sfuggito dalle mani guantate di rosso… È bastato un attimo e un sodalizio si è infranto: l’urto contro un altro oggetto nel lavello gli è stato fatale.

Ho raccolto i pezzi, attenta a non tagliarmi. Ho maledetto i guanti, che proteggono la pelle ma tolgono sensibilità e riducono la presa, ho maledetto la fretta, la stanchezza, il ritrovarmi così spesso a lavare i piatti a tarda notte.

Mi sono chiesta perché non se ne sono andati quei bicchieri dell’Ikea dalla colorata livrea, panciuti e con l’imboccatura così stretta da rendere il lavarli una vera impresa. E con il piede così piccolo da farli rovesciare 4 volte su 3.

No, si è rotto lui.

Perché non ti ho immortalato prima, orgogliosamente pieno di qualche bevanda dal gusto piacevole o anche solo di acqua ghiacciata, così dissetante in queste giornate di caldo torrido? Perché ho aspettato?

Ci accorgiamo sempre di quanto teniamo a qualcosa o a qualcuno quando non c’è più. Beffardo destino.

Addio, bicchiere senza nome. Sei stato un buon soldato.


Pinny Pat

  

4 commenti:

  1. Quando si è rotto il telefono da 300 euro mi sono incavolata, ma il giorno dopo non ci pensavo più. Quando si è rotto il piatto di vetro giallo che io e mio fratello ci litigavamo ad ogni pasto perché era l'unico differente in una pila di piatti bianchi, be', in quel caso ho pianto.

    Sono oggetti insignificanti, ma che zitti zitti ti accompagnano ovunque e per tantissimo tempo, tanto che alla fine, quando non ci sono più, noti la mancanza di qualcosa nel quadro, non ti disperi, ma ci rimani male lo stesso. :(

    Be',un saluto al bicchiere e un abbraccio a te. :)

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    1. Grazie, cara.

      È proprio così: manca qualcosa nel quadro. Qualcosa che ora brilla per la sua assenza.

      Non ci si dispera, no. Ben più grandi disperazioni scandiscono una vita.
      Ma un sottile dispiacere, quello sì, soffia come un vento leggero per qualche rapido istante.

      Ricambio l'abbracco. :*

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  2. bru....
    lacrimuccia per il tuo bicchierozzo!
    :'(

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